COME NASCE L’IDEA SOS A MANTOVA

L’idea dei Villaggi Sos nel mondo ebbe origine in Austria da un giovane di nome Gmeiner, primo di sei fratelli rimasti orfani a causa della guerra.
La grave situazione nel dopoguerra del 1949 con innumerevoli casi come quello che Lui stava vivendo gli fece pensare come può essere possibile alleviare la sofferenza e ridare sicurezza ed affettività ad altri bambini e adolescenti in situazioni analoghe.
Per le istituzioni di allora l’unica possibilità per affrontare questi casi era quella di aprire orfanatrofi che, per poter contenere i costi dato l’ingente numero di bambini, erano strutturati con grandi camerate dove alloggiavano più ragazzi.
Ma Gmeiner, insieme ad alcuni amici , cominciò a sognare per loro un’ accoglienza di altro tipo: più personalizzata ed affettiva. Voleva ricostruire il più possibile un modello di famiglia, voleva dar loro la possibilità di stare insieme coi fratelli, avere una casa e questa all’interno di un villaggio. E non solo: desiderò per loro una figura femminile che avesse la vocazione a far loro da mamma. E il sogno diventò realtà ed è visibile: su questo modello sono nati tanti villaggi nel mondo ed anche in Italia.

Il primo a Trento, poi a Ostuni, Morosolo, Vicenza, Roma, Saronno e nel 1976 Marta Scaini e il fratello Damiano organizzarono il primo incontro con alcuni amici mantovani per pensare un Villaggio anche a Mantova.
Questo diede il via a numerosi momenti di informazione e sensibilizzazione, manifestazioni, spettacoli, incontri conviviali, feste in piazza che oltre ad aumentare sempre più gli “amici” e i volontari alimentarono una raccolta fondi che permise di concretizzare il progetto. Contemporaneamente anche le istituzioni fecero la loro parte donando in concessione il terreno del futuro Villaggio.
Nel 1991 Papa Giovanni Paolo II presente a Mantova e precisamente al Santuario della Madonna delle Grazie, insieme al Vescovo Caporello, benedì la prima pietra.
Il Villaggio Sos oltre all’aiuto della popolazione mantovana ha potuto usufruire anche di fondi qui destinati da parte di generosi cittadini di Cremona che, oltre a sostenere il costo della seconda palazzina di due appartamenti , misero a disposizione un pulmino per il trasporto dei bambini.
Quando sembrava che la costruzione del Villaggio dovesse fermarsi con questa palazzina arrivò una telefonata dalla Francia da parte di un artigiano mantovano, il Sig. Manfredini. La sua disponibilità e sensibilità verso il progetto, grazie alle generosa donazione, permise di costruire la terza casa da due appartamenti.
Un’altro tassello del sogno di Gmeiner aveva preso forma.
Nel 1995 finalmente l’inaugurazione in presenza delle autorità e istituzioni locali, i rappresentanti del Sos Nazionale e numerosi cittadini mantovani e nei giorni immediatamente successivi i primi inserimenti di bambini in difficoltà. Da allora sono state numerose le situazioni e le necessità urgenti da affrontare.

Tutto questo ci conferma che quando sorge un’idea con finalità nobili portando con sé un desiderio di profonda umanità, se accettiamo di condividere questi principi , arrivano risposte che possono dare corpo al risultato finale positivo, superando ostacoli e difficoltà.
E questo risultato fa onore anche alla nostra città di Mantova.

1949:
Il primo Villaggio SOS fu fondato da Herman Gmeiner a Imst in Austria per aiutare i molti bambini rimasti soli e senza cure a causa della seconda guerra mondiale. Grazie all’aiuto di numerosi donatori e collaboratori, la nostra organizzazione è cresciuta e ora può aiutare bambini in tutto il mondo.

1963:
a Trento nasce l’associazione nazionale Villaggi SOS Italia amministrati da cooperative sociali ONLUS, che oggi riunisce i Villaggi di Crotone, Mantova, Morosolo (VA), Ostuni (BR), Roma, Saronno (VA), Vicenza, Trento.

1976:
un gruppo di amici cremonesi crea un comitato finalizzato ad aprire un Villaggio Sos a Cremona.

1977:
per una maggiore pianificazione geografica, Sos Kinderdorf pone un vincolo di distanza tra i Villaggi lombardi. Il progetto viene trasferito a Mantova.

1983/1986:
Nasce la Cooperativa sociale Villaggio SOS di Mantova. Il Comune di Mantova concede in comodato d’uso alla Cooperativa il terreno per la costruzione del Villaggio.

1995:
le porte del Villaggio si aprono ai bambini.

2003/2007:
Si avviano le Convenzioni con i Comuni mantovani per l’accoglienza di ragazzi adolescenti.
Si realizzano i primi progetti autonomia per i ragazzi neo maggiorenni.

2014/2015:
Si avvia il progetto Enea S.P.R.A.R. per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo.
Il Servizio di Comunità Familiare “Casa Maria” viene convertito nel Servizio Comunità Educativa “Casa La Fenice”.

2016:
Conclusione del progetto Enea S.P.R.A.R.

2017/2018:
Ristrutturazione e riapertura “Casa Rocchevine”.
Attivazione servizio Spazio Neutro.
Avvio conversione Progetto sperimentale Dopo Scuola “Il Sole” in centro diurno.
Avvio conversione Progetto sperimentale Autonomia post 18 in Appartamento Autonomia.
Attivazione servizio Appartamento per giovani che si avviano all’autonomia.

Nel Villaggio di Mantova offriamo accoglienza, il calore di una casa, gli affetti e il sostegno di una comunità, ai bambini privi di cure o temporaneamente allontanati dalla famiglia.

Il Villaggio SOS opera a favore di bambini e ragazzi segnalati dai Servizi Sociali territoriali nel rispetto dei diritti fondamentali dei bambini e della normativa vigente, accogliendoli e offrendo loro il calore di una casa inserendoli in un ambiente che favorisce la loro crescita e benessere.

Sosteniamo lo sviluppo dei bambini con progetti individualizzati per far emergere le potenzialità di ciascuno e supportare eventuali debolezze; li aiutiamo a costruire un futuro garantendo loro un’istruzione di qualità.

Proponiamo progetti di rafforzamento delle competenze genitoriali e di prevenzione all’allontanamento dei bambini dalla propria famiglia di origine.

Col progetto autonomia seguiamo i neo maggiorenni per promuoverne l’avviamento al lavoro e l’inserimento nella comunità come cittadini responsabili.

Lavoriamo in costante sinergia con le Istituzioni territoriali: i Servizi sociali, i Comuni, i Tribunali per i minorenni, le scuole.

Promuoviamo nella comunità locale i valori SOS, coerenti con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con le Linee Guida ONU e gli standard Quality4Children per l’accoglienza di minori fuori dalla famiglia.